Specialità del Salento: sapori e tradizioni
Un viaggio nelle prelibatezze del Salento e nelle sue specialità: un buon motivo in più per visitare questa parte d’Italia.

Il Salento, estrema propaggine meridionale della Puglia, è una terra dove la cultura gastronomica racconta storie antiche, tramandate di generazione in generazione. Qui, tra ulivi secolari, campagne assolate e il blu intenso del mare che lambisce coste rocciose e spiagge dorate, si nasconde un patrimonio culinario che saprà conquistarvi al primo assaggio.
Vi accompagneremo in un viaggio sensoriale attraverso i sapori autentici di questa penisola che si estende tra lo Ionio e l'Adriatico, dove la cucina è espressione genuina di una terra ricca di storia e tradizioni.
I tesori della terra: primi piatti e panificazione
Nel cuore della tradizione salentina troviamo la pasta fatta in casa, protagonista indiscussa delle tavole locali. Le "sagne 'ncannulate", pasta arrotolata a mano e condita con sugo semplice di pomodoro fresco e basilico, rappresentano l'essenza della cucina povera ma sorprendentemente ricca di sapore. Non meno importanti sono i "ciceri e tria", un piatto dove pasta fresca e fritta si incontra con i ceci in un connubio perfetto, simbolo della contaminazione culturale che ha attraversato queste terre nei secoli.
Il pane assume nel Salento forme e consistenze uniche: dalla "puccia", pane tondo dalla crosta croccante e interno morbido, ideale per essere farcito con ingredienti locali, al "pane di Monteroni", dalla tipica forma alta e dalla consistenza alveolata. Ma è forse la "frisella" a rappresentare meglio lo spirito salentino: un tarallo di grano duro cotto due volte, da ammorbidire con acqua e condire con pomodorini, olio extravergine d'oliva locale e origano fresco. Un piatto semplice che racchiude i profumi e i colori di questa terra generosa.
Impossibile parlare di specialità salentine senza menzionare il "piattone", focaccia ripiena di verdure, o la "scapece gallipolina", un'antica ricetta di pesce marinato in aceto e zafferano, conservato in appositi recipienti di terracotta, testimonianza di quando la conservazione degli alimenti era una necessità vitale per le famiglie di pescatori.
Mari e orti: i secondi piatti tra tradizione e innovazione
Il mare che circonda il Salento offre tesori che la cucina locale sa valorizzare con preparazioni essenziali ma raffinate. Il "pesce alla griglia" condito semplicemente con olio e limone permette di apprezzare la freschezza delle materie prime, mentre il "polpo alla pignata", cotto lentamente in un tegame di terracotta con pomodorini e vino bianco, rappresenta un'esplosione di sapori mediterranei.
Dalle campagne arrivano invece verdure generose che diventano protagoniste di piatti sostanziosi come le "melanzane ripiene", farcite con pane, formaggio, uova e prezzemolo, o le "fave bianche con cicorie selvatiche", un piatto povero ma nutriente che racchiude tutta la filosofia contadina. Le "pittule", palline di pasta lievitata e fritta, vengono servite sia nella versione semplice che farcite con cavolfiori, baccalà o olive, a seconda della stagione e delle disponibilità.
Non si può dimenticare la "parmigiana di melanzane" nella sua interpretazione salentina, più leggera e profumata grazie all'uso generoso di basilico fresco, o il "turcinieddhri", involtini di interiora di agnello arrostiti alla brace, piatto antico che racconta di una cultura pastorale dove nulla andava sprecato e ogni parte dell'animale trovava la sua valorizzazione in cucina.
Dolcezza salentina: tradizioni festive e quotidiane
I dolci salentini raccontano di feste, ricorrenze religiose e momenti di condivisione. Il "pasticciotto leccese", guscio di pasta frolla ripieno di crema pasticcera, è ormai simbolo riconosciuto del territorio, perfetto per iniziare la giornata accompagnato da un caffè in ghiaccio con latte di mandorla, altra specialità locale che rinfresca le calde giornate estive.
Durante le festività non possono mancare i "purceddhruzzi", palline di pasta fritta e ricoperte di miele e confettini colorati tipiche del periodo natalizio, o le "cartellate", nastri di pasta intrecciati e fritti, poi ricoperti di vincotto o miele, che decorano le tavole durante le celebrazioni. Le "cupete", torrone di mandorle tostate e miele, vengono preparate per la festa di Ognissanti, mentre i "mustazzoli", biscotti a base di mandorle e mosto cotto, profumano di cannella e chiodi di garofano.
Anche nella dolcezza quotidiana il Salento offre piccoli capolavori come i "bocconotti", pasticcini ripieni di crema e amarene, o la semplice "frutta di Martorana", pasta di mandorle modellata e colorata per riprodurre frutta di ogni tipo, un'arte dolciaria che richiede maestria e pazienza, tramandata di madre in figlia.