Gubbio – Assisi a piedi: tra natura e spiritualità
Il cammino a piedi tra Gubbio e Assisi può regalare incantevoli momenti: ecco un percorso tra natura, storia e spiritualità.

Il percorso che collega Gubbio ad Assisi è molto più di un semplice itinerario escursionistico: è un viaggio dell'anima attraverso una delle regioni più affascinanti d'Italia. Questo cammino umbro, che si snoda per circa 40 chilometri tra colline verdeggianti, boschi secolari e borghi medievali, permette di ripercorrere le orme di San Francesco, respirando quella stessa atmosfera mistica che ispirò il Santo di Assisi.
Ogni passo su questo sentiero racconta storie antiche, svela panorami mozzafiato e offre un'esperienza di immersione totale nella natura incontaminata dell'Umbria, il cuore verde d'Italia, dove il tempo sembra essersi fermato e lo spirito ritrova la sua dimensione più autentica.
Partenza da Gubbio: le prime tappe di un viaggio indimenticabile
Il cammino inizia dalla magnifica Gubbio, una delle città medievali meglio conservate d'Italia, incastonata sul pendio del Monte Ingino. Prima di mettersi in marcia, vale la pena dedicare qualche ora alla scoperta di questo gioiello umbro: il maestoso Palazzo dei Consoli che domina l'orizzonte, la suggestiva Piazza Grande sospesa sopra la città, e la Basilica di Sant'Ubaldo che custodisce i celebri Ceri, simbolo della festa più importante della città. Gubbio è anche il luogo dove San Francesco ammansì il lupo, episodio che rappresenta uno dei momenti più emblematici della vita del Santo e che viene ricordato nella piccola chiesa della Vittorina.
Lasciando alle spalle le antiche mura eugubine, il sentiero si inerpica dolcemente verso la campagna circostante, attraversando uliveti argentati e campi coltivati che cambiano colore con il susseguirsi delle stagioni. La prima parte del percorso regala scorci panoramici sulla valle sottostante, con la città di Gubbio che si allontana gradualmente fino a diventare un quadro in miniatura. Il tratto iniziale conduce verso l'Abbazia di Vallingegno, antico monastero benedettino immerso nel silenzio, ideale per una breve sosta contemplativa prima di proseguire verso la frazione di Caprignone. Qui, i piccoli borghi rurali sembrano cristallizzati nel tempo, con le case in pietra, i vicoli stretti e gli abitanti che mantengono vive tradizioni centenarie.
Il cammino prosegue poi verso Valfabbrica, tappa intermedia fondamentale che segna quasi la metà del percorso. Questo piccolo centro, con la sua atmosfera autentica e lontana dai circuiti turistici più battuti, offre un'accoglienza calorosa ai pellegrini. La chiesa di Santa Maria Assunta merita una visita, così come le antiche mura che racchiudono il centro storico. È il luogo ideale per rifocillarsi con i sapori genuini della cucina umbra: una zuppa di legumi, un piatto di strangozzi al tartufo o una semplice bruschetta con l'olio novello locale saranno il premio perfetto per la fatica sostenuta fino a questo punto.
Attraverso boschi e colline: il cuore del cammino francescano
Lasciata Valfabbrica, il percorso si addentra nel cuore più selvaggio e incontaminato della campagna umbra. Questa sezione del cammino è caratterizzata da un'alternanza di boschi ombrosi, dove la luce filtra attraverso le fronde creando giochi di luce ipnotici, e di ampie vallate che aprono lo sguardo verso orizzonti infiniti. Il sentiero segue antiche mulattiere utilizzate per secoli dai contadini e dai pellegrini, testimoniando come questi percorsi rappresentino non solo vie di comunicazione, ma vere e proprie arterie culturali che hanno nutrito l'identità di questi territori.
In primavera, il sottobosco si colora di fiori selvatici e l'aria si riempie del loro profumo, mentre in autunno le foglie dipingono un mosaico di tonalità calde che rendono il cammino particolarmente suggestivo. Non è raro incontrare, durante il percorso, piccole edicole votive o croci in pietra, testimonianze silenziose della devozione popolare che ha sempre caratterizzato queste terre. Sono luoghi che invitano naturalmente alla sosta e alla riflessione, creando quella dimensione di pellegrinaggio interiore che rende questo itinerario così speciale.
Il Torrente Tescio accompagna per un tratto il cammino con il suo scrosciare, creando un sottofondo musicale naturale che rende ancora più piacevole l'escursione. Le sue acque cristalline, in alcuni punti, formano piccole cascate e pozze dove è possibile rinfrescarsi durante i mesi più caldi. Lungo il suo corso si incontrano antichi mulini ad acqua, alcuni restaurati e visitabili, che raccontano l'ingegno delle comunità rurali nel sfruttare le risorse naturali disponibili.
Man mano che ci si avvicina ad Assisi, il paesaggio diventa più dolce e coltivato. Gli uliveti terrazzati e i vigneti ordinati sostituiscono gradualmente la vegetazione più selvaggia, annunciando la vicinanza della civiltà. L'Eremo delle Carceri, incastonato sul Monte Subasio, appare come un miraggio tra gli alberi: questo luogo di ritiro spirituale, dove San Francesco e i suoi seguaci si ritiravano in preghiera, rappresenta una tappa facoltativa ma altamente consigliata per chi desidera comprendere appieno la dimensione contemplativa della spiritualità francescana.
L'arrivo ad Assisi: il coronamento di un percorso spirituale
Gli ultimi chilometri del cammino regalano una delle esperienze visive più emozionanti dell'intero percorso: l'apparizione graduale di Assisi all'orizzonte. La città, con le sue mura color miele che brillano sotto il sole e la maestosa Basilica di San Francesco che si staglia contro il cielo, sembra emergere dalla terra stessa come una visione celestiale. Questo momento segna il culmine emotivo del pellegrinaggio, quando la fatica del cammino viene ripagata dalla bellezza straordinaria della meta.
L'ingresso in città avviene attraverso Porta San Giacomo, da dove si può iniziare l'esplorazione del centro storico seguendo un itinerario che tocca i luoghi francescani per eccellenza. La Basilica di Santa Chiara, con le sue eleganti forme gotiche e il crocifisso che, secondo la tradizione, parlò a San Francesco, rappresenta una prima tappa significativa. Proseguendo per le vie acciottolate, tra case medievali e botteghe artigiane, si raggiunge la Piazza del Comune, cuore pulsante della città con il Tempio di Minerva, perfettamente conservato, che testimonia le origini romane di Assisi.
Il pellegrinaggio culmina naturalmente nella visita alla Basilica di San Francesco, complesso monumentale che custodisce le spoglie del Santo e ospita uno dei cicli pittorici più importanti della storia dell'arte italiana, con affreschi di Giotto e Cimabue che narrano la vita del Poverello. La basilica superiore, inondata di luce e colori, contrasta con l'atmosfera più raccolta e meditativa della basilica inferiore, creando un percorso spirituale che va dall'esaltazione alla contemplazione intima.
Per completare l'esperienza francescana, non può mancare una visita alla Porziuncola, piccola chiesa contenuta all'interno della Basilica di Santa Maria degli Angeli, nella pianura sottostante Assisi. Questo minuscolo edificio rappresenta il luogo dove nacque l'Ordine Francescano e dove il Santo morì: un finale perfetto per un cammino che, più che un semplice percorso tra due città, rappresenta un viaggio attraverso la storia, la spiritualità e la bellezza senza tempo dell'Umbria.