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Cos’è il viaggio sonoro

Cos’è il viaggio sonoro e come si può replicare un turismo acustico.

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viaggio sonoro

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Il viaggio sonoro non è privo di complessità etiche, soprattutto quando coinvolge comunità indigene o pratiche sonore rituali. L'ascolto rispettoso richiede una consapevolezza delle dimensioni sacre, private o culturalmente sensibili di certi paesaggi sonori, e il riconoscimento che non tutti i suoni sono liberamente accessibili o appropriabili dal viaggiatore esterno, specialmente quando si tratta di cerimonie religiose, canti sacri o espressioni sonore collettive con profondo significato comunitario.

Questa sensibilità sta portando allo sviluppo di linee guida etiche per il field recording, che enfatizzano l'importanza del consenso informato, della reciprocità e della condivisione equa dei benefici quando si documentano le espressioni sonore di comunità tradizionali. Particolarmente significativo è il concetto di "sovranità sonora", che riconosce il diritto delle comunità di controllare la registrazione, l'archiviazione e la diffusione dei propri paesaggi sonori, specialmente quelli con valore spirituale o culturale. In alcuni casi, questo ha portato a collaborazioni innovative tra viaggiatori sonori, etnomusicologi e comunità locali per creare archivi sonori gestiti dalle comunità stesse, che possono decidere autonomamente quali elementi del loro patrimonio acustico condividere con il mondo esterno e quali preservare per uso esclusivamente interno.

In un'epoca in cui l'esperienza turistica è sempre più mediata attraverso schermi e filtrata per la condivisione sui social media, il viaggio sonoro offre un contrappunto prezioso, invitando a una forma di esplorazione più lenta, contemplativa e multisensoriale.

L’ascolto come modo per relazionarsi

Riscoprire l'ascolto come modalità primaria di relazione con il mondo significa accedere a dimensioni dell'esperienza di viaggio che rimangono invisibili allo sguardo turistico convenzionale, rivelando l'identità acustica unica di ogni luogo e la ricchezza della diversità sonora del nostro pianeta.

Mentre affrontiamo crisi ecologiche che minacciano non solo la biodiversità visibile ma anche la "sonorodiversità" globale, la pratica del viaggio sonoro diventa un atto di testimonianza e preservazione, documentando paesaggi sonori vulnerabili e sensibilizzando alla loro protezione. Per il viaggiatore individuale, adottare questa pratica rappresenta un invito a rallentare, ad affinare la propria sensibilità percettiva e a sviluppare una relazione più profonda e meno estrattiva con i luoghi visitati, trasformando l'atto turistico da consumo passivo a scambio reciproco basato sull'attenzione e la presenza.

Esplorare il mondo attraverso i suoi paesaggi acustici

Nella nostra epoca dominata dalla visualità, dove l'esperienza di viaggio è spesso ridotta alla ricerca del panorama perfetto da fotografare, sta emergendo una controcorrente che invita a riscoprire una dimensione fondamentale ma frequentemente trascurata dell'esplorazione: l'ascolto.

Il viaggio sonoro rappresenta un approccio alternativo all'esperienza turistica, che privilegia l'orecchio rispetto all'occhio e invita a immergersi nei paesaggi sonori unici che caratterizzano ogni luogo – dalle sonorità urbane di una metropoli asiatica, al concerto notturno della foresta amazzonica, fino al silenzio risonante di un deserto – come via d'accesso privilegiata alla sua essenza più autentica.

Questa pratica non è semplicemente un esercizio di attenzione sensoriale, ma un modo profondamente diverso di relazionarsi ai luoghi, capace di rivelare dimensioni culturali, ecologiche e antropologiche che rimangono invisibili allo sguardo superficiale del turista convenzionale. In un mondo sempre più rumoroso e acusticamente omologato, il viaggio sonoro rappresenta tanto una forma di resistenza quanto una via di riscoperta della ricchezza e diversità sonora del nostro pianeta.

Ecologia acustica: ascoltare la voce dei luoghi

Ogni luogo sulla Terra possiede una sua identità sonora unica, un'impronta acustica distintiva che il compositore e ambientalista R. Murray Schafer ha definito "paesaggio sonoro" (soundscape). Questi paesaggi sonori sono costituiti da un complesso intreccio di suoni naturali (biofonia), fenomeni ambientali come vento o acqua (geofonia) e attività umane (antropofonia), che insieme creano una sinfonia unica che racchiude l'essenza acustica di un determinato ecosistema o comunità umana.

Il viaggiatore sonoro impara a riconoscere e apprezzare queste firme acustiche, notando come il canto degli uccelli vari drasticamente tra una foresta temperata europea e una giungla tropicale, o come il riverbero delle voci umane si trasformi tra le strette vie di una medina marocchina e le ampie piazze di una città italiana.

Questa attenzione ai paesaggi sonori diventa particolarmente preziosa nell'epoca dell'antropocene, quando molti ambienti sonori naturali sono minacciati dall'inquinamento acustico, dalla deforestazione e dai cambiamenti climatici. Organizzazioni come Soundscape Conservancy stanno creando archivi di paesaggi sonori in via di estinzione, mentre alcune destinazioni pionieristiche come il Parco del Silenzio in Finlandia stanno sviluppando esperienze turistiche specificamente orientate all'apprezzamento della qualità acustica dei loro ecosistemi.